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Tiffany coppia abat jour motivo floreale in stile anni ’90

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Tiffany coppia abat jour motivo floreale in stile anni ’90

Coppia di abatjour, buona imitazione dei modelli Tiffany.

Base in metallo e calottine in vetro colorato tagliato e stagnato a mano.

Impianto elettrico in ordine pronto all’ uso. Altezza 28 cm.

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Descrizione

Tiffany coppia abat jour motivo floreale in stile anni ’90

Coppia di abatjour, buona imitazione dei modelli Tiffany.

Base in metallo e calottine in vetro colorato tagliato e stagnato a mano.

Impianto elettrico in ordine pronto all’ uso. Altezza 28 cm.

Descrizione sul Stile Tiffany

Una lampada Tiffany è un tipo di lampada con un paralume fatto di vetro disegnato da Louis Comfort Tiffany e dal suo studio di design. La più famosa fu la lampada di vetro piombato colorato. Le lampade Tiffany sono considerate parte del movimento dell’Art Nouveau.

A causa dell’influenza dominante di Tiffany sullo stile, il termine “lampada Tiffany” o “lampada in stile Tiffany” è stato spesso usato per riferirsi a qualsiasi lampada di vetro piombato colorato, anche quelle non fabbricate dalla società di Louis Comfort Tiffany.

Lampada da scrivania “Venetian”, ca. 1910-1920 / Lampada da tavolo, ca. 1900-1906

Storia

La prima lampada Tiffany fu creata intorno al 1895. Ciascuna lampada era fatta a mano da abili artigiani, e non prodotta in massa o da macchine. Il suo designer non era, come si era pensato per oltre 100 anni, Louis Comfort Tiffany, ma un’artista precedentemente sconosciuta di nome Clara Driscoll, che fu identificata nel 2007 dal professor Martin Eidelberg dell’Università Rutgers come la designer principale dietro le più creative e preziose lampade di vetro piombato prodotte dai Tiffany Studios.[1][2]

Una lampada da tavolo con vetro piombato Daffodil della Louis Comfort Tiffany & Co. (è mostrato il paralume), disegnata dalla capodesigner di Tiffany, Clara Driscoll.

 

La prima iniziativa commerciale di Tiffany fu un’impresa di design degli interni a New York, per la quale disegnò vetrate colorate.

Lampada Tiffany Red Vintage - Antiquariato Monte

Le lampade Tiffany guadagnarono popolarità dopo la Fiera Mondiale Colombiana a Chicago del 1893, dove Tiffany espose le sue lampade in una cappella di stile bizantino. La sua presentazione catturò lo sguardo di molte persone, soprattutto Wilhelm Bode e Julius Lessing, direttori dei musei statali di Berlino. Lessing acquistò alcuni pezzi da esporre nel Museo delle arti decorative, rendendolo il primo museo europeo a possedere vetri Tiffany. Benché l’opera di Tiffany fosse popolare in Germania, altri paesi, come la Francia, non ne furono altrettanto conquistati a causa della sua relazione con gli oggetti d’artigianato americano. Tiffany riuscì a entrare nel mercato francese solo affidando la produzione delle sue opere a Siegfried Bing, con l’assistenza di molti artisti francesi. Senza l’accesso e i contatti di Bing in Europa, Tiffany non avrebbe avuto tanto successo vendendo le sue opere a un pubblico europeo. Il successo di Tiffany in tutta Europa fu dovuto in gran parte al successo delle sue opere nei mercati tedesco e austro-ungarico attraverso una serie di esposizioni, a cominciare dal 1897 all’Esposizione Internazionale d’Arte a Dresda. Dopo che l’associazione fra Tiffany e Bing finì, l’interesse per i prodotti di Tiffany cominciò lentamente a declinare in Europa.[3]

Collezione di lampade Tiffany del Museo di belle arti della Virginia

Design

La maggioranza delle lampade Tiffany si possono raggruppare in una delle seguenti sette categorie:

  • Bordo superiore irregolare
  • Bordo inferiore irregolare
  • Favrile
  • Geometrica
  • Transizione di fiori
  • Cono fiorito
  • Globo fiorito

Le lampade con Bordo superiore e inferiore irregolare recano un margine a corona traforata che aiuta a simulare un ramo, un albero o un arbusto. La categoria Favrile, che significa fatta a mano, identifica le prime lampade che Tiffany fabbricò con questa etichetta. Le sue iniziali LCT più tardi sostituirono il marchio Favrile. La categoria Geometrica, fatta primariamente dagli artigiani maschi, parla da sé. Gli artigiani di Tiffany usavano forme come triangoli, quadrati, rettangoli e ovali per formare questi modelli per quelle lampade. Poi c’è il gruppo Transizione di fiori, che è suddiviso nelle lampade del Cono e del Globo fiorito. Tutte queste lampade seguono un disegno naturale o botanico usando fiori, libellule, ragni con le tele, farfalle e piume di pavone. La differenza tra queste due categorie minori è nelle forme delle lampade, fondamentalmente un cono e un globo.[4]

Produzione

Ogni lampada è preparata usando il metodo della foglia di rame. Prima si disegna un modello per la lampada su un pezzo di cartone spesso. Poi si scrive un numero e un colore del vetro sul pezzo del modello. Dopo che il modello è disegnato ed etichettato, su di esso viene posato il vetro, sul quale viene tracciato il modello. A questo punto, i pezzi possono essere tagliati e molati nella loro forma corretta. Poi occorre pulirli in modo che la foglia di rame si possa applicare ai margini. La soluzione della foglia di rame permette ai pezzi di aderire insieme. Dopo che la lampada è stata montata in modo corretto ed è completamente unita, occorre saldare insieme i margini per una solida tenuta. Infine, dopo la saldatura, la lampada viene pulita per farne risaltare la bellezza.

Collezioni

Vetro Tiffany è il nome dei molti e vari tipi di vetro sviluppati e prodotti dal 1878 al 1933 nei Tiffany Studios di New York, da Louis Comfort Tiffany e da un gruppo di altri disegnatori, tra i quali Frederick Wilson e Clara Driscoll.[1][2]

Nel 1865, Tiffany viaggiò in Europa, e a Londra visitò il Victoria and Albert Museum, la cui vasta collezione di vetri romani e siriani ebbe su di lui una profonda impressione. Ammirò la colorazione dei vetri medievali e si convinse che la qualità del vetro contemporaneo poteva essere migliorata. Nelle sue parole: “i ricchi toni sono dovuti in parte all’uso di metallo del crogiolo ricco di impurità, e in parte allo spessore ineguale del vetro, ma ancora di più perché il fabbricante di vetro del tempo si asteneva dall’uso di vernice”.

Tiffany era un disegnatore d’interni, e nel 1878 il suo interesse si volse verso la creazione di vetrate, quando aprì uno studio e una fonderia propri perché non riusciva a trovare i tipi di vetro che desiderava per la decorazione d’interni. La sua inventiva sia come disegnatore di finestre sia come produttore del materiale con il quale crearle lo rese famoso.[3] Tiffany voleva che il vetro stesso trasmettesse tessitura e colori ricchi e sviluppò un tipo di vetro che chiamò “Favrile“.

Il vetro era fabbricato nella fabbrica di Tiffany ubicata al 96-18 della 43ª Avenue nella sezione di Corona del Queens[4] dal 1901 al 1932.

Tipi

Vetro opalescente

Vetro opalescente
Vetro Favrile

Il termine “vetro opalescente” si usa comunemente per descrivere vetro in cui è presente più di un colore, fuso durante la fabbricazione, a differenza del vetro placcato in cui due colori possono essere laminati, o del vetro argentato in cui è applicata superficialmente una soluzione di nitrato d’argento, che fa virare il vetro rosso ad arancione e il vetro azzurro a verde. Alcuni tipi di vetro opalescente erano usati da parecchi studi di vetrate in Inghilterra dagli anni 1860 e 1870 in poi, in particolare Heaton, Butler e Bayne. Il suo uso divenne sempre più comune. Il vetro opalescente è la base per la gamma di vetri creati da Tiffany.[note 1]

Vetro Favrile

Lo stesso argomento in dettaglio: Vetro Favrile.

Tiffany brevettò il vetro Favrile in 1892. Il vetro Favrile ha spesso una caratteristica distintiva che è comune in alcuni vetri dell’antichità classica: possiede un’iridescenza superficiale. Questa iridescenza fa sì che la superficie brilli, ma causa anche un certo grado di opacità. Questo effetto iridescente del vetro era ottenuto mescolando colori diversi di vetro mentre era incandescente.

Secondo Tiffany:

“Il vetro Favrile è caratterizzato da colori brillanti o dai toni profondi, solitamente iridescenti come le ali di certe farfalle americane, i colli di piccioni e picchi, le coperture delle ali di vari scarabei.”

Vetro marezzato

Il vetro marezzato è formato da un modello di venature fatte di vetro e fissate sulla superficie di un vetro fuso. Tiffany fece uso di questo vetro con tessitura per rappresentare, ad esempio, ramoscelli, rami ed erba.

Le venature utilizzate devono essere preparate a partire da pasta di vetro ad alta temperatura. Si pongono all’estremità di un’asta di metallo che viene mossa rapidamente avanti e indietro per ottenere venature lunghe e sottili che si raffreddano e si solidificano rapidamente. Queste striature stirate a mano si premono sulla superficie fusa del vetro laminato durante il processo di laminazione, e si fondono in modo permanente.

Vetro marezzato
Vetro fratturato

Vetro fratturato

Il vetro fratturato si riferisce a una lamina di vetro con un modello di forma irregolare, formato da sottili cialde di vetro fissate alla sua superficie. Tiffany fece uso di questo vetro con tessitura per rappresentare, ad esempio, fogliame visto in lontananza.

Le cialde di vetro irregolari, chiamate fratture, si preparano con pasta di vetro fuso colorato, molto caldo, collocato all’estremità di un cannello. Si soffia con forza formando una grande bolla finché le sue pareti si allungano rapidamente, si raffreddano e si solidificano. La pareti della bolla, sottili come carta, si rompono immediatamente in frammenti. Questi frammenti soffiati a mano si premono sulla superficie della lamina di vetro fuso durante il processo di laminazione, rimanendo fusi in modo permanente.

Vetro marezzato-fratturato

Vetro marezzato-fratturato
Vetro chiazzato

Il vetro marezzato-fratturato si riferisce a una lamina di vetro con un modello di venature di vetro e cialde di vetro sottili, di forma irregolare, fissate alla sua superficie. Tiffany fece uso di questo vetro con tessitura per rappresentare, ad esempio, ramoscelli, rami ed erba, o fogliame visto in lontananza.

Il processo è una combinazione dei precedenti tipi di vetro, che incorpora filamenti e cialde di vetro, già freddi, alla pasta di vetro caldo durante il processo di laminazione.

Vetro chiazzato

Il vetro chiazzato si ottiene applicando al vetro laminato una chiazzatura creata mediante un’opacizzazione localizzata, trattata termicamente e un processo di accrescimento dei cristalli. Il vetro chiazzato fu inventato da Tiffany all’inizio del XX secolo. Lo stile distintivo di Tiffany sfruttava vetri contenenti una varietà di motivi come quelli che si trovavano nel vetro chiazzato, e si basava solo in minima parte su dettagli dipinti.

Quando lo Studio Tiffany chiuse nel 1928, la formula segreta per fare il vetro chiazzato andò dimenticata e perduta. Il vetro chiazzato fu riscoperto alla fine degli anni 1960 da Eric Lovell della Uroboros Glass.[5] Tradizionalmente usato per dettagli organici sulle foglie e altri elementi naturali, il vetro chiazzato trova posto anche nelle opere contemporanee quando si desiderano modelli astratti.

Vetro striato

Vetro striato a spina di pesce
Vetro plissettato

Il vetro striato si riferisce al vetro che ha una tessitura con onde marcate sulla superficie. Tiffany fece uso di questo tipo di vetro per rappresentare, per esempio, acqua o venature di foglia.

La tessitura si crea durante il processo di formazione della lamina di vetro. Si forma una lamina di pasta di vetro con un rullo che ruota su sé stesso mentre si sposta in avanti. Normalmente il rullo ruota alla stessa velocità del suo spostamento in avanti, molto simile a un rullo compressore che spiana l’asfalto, e la lamina risultante ha una superficie liscia. Nella fabbricazione del vetro striato, il rullo ruota più velocemente del suo spostamento in avanti. L’effetto delle increspature si mantiene quando il vetro si raffredda.

Vetro plissettato

Il vetro plissettato indica una lamina di vetro fortemente piegato che simula pieghe di tessuti. Tiffany fece uso abbondante del vetro plissettato nelle vetrate istoriate delle chiese per aggiungere un effetto tridimensionale alle tuniche e alle ali d’angelo fluttuanti, e per imitare la ruvidezza naturale dei petali di magnolia.

La fabbricazione del vetro plissettato richiede abilità ed esperienza. Un rullo manuale di piccolo diametro viene manipolato con forza su una lamina di pasta di vetro per produrre pesanti increspature, che si raddoppiano piegando la lamina. Le increspature diventano rigide e permanenti quando il vetro si raffredda. Ogni lamina prodotta a partire da questo processo artigianale è unica.

Tecniche di taglio

Per tagliare il vetro marezzato, fratturato o striato, la lamina può essere intaccata sul lato senza marezzature, fratture o increspature con un diamante al carbonio e rotta alla linea di intaccatura con pinze da vetraio.

Per tagliare il vetro plissettato, la lamina può essere collocata sul polistirolo, intaccata con un diamante al carbonio e rotta alla linea di intaccatura con pinze da vetraio, ma si preferisce una sega a nastro o una sega circolare.

MODERNARIATO: https://www.portobellomania.com/product/alessio-tasca-anni-70-set-caffe/

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