Sedia Magis gialla in ferro anni 80 del 900 ottimo stato
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€250.00
2 disponibili
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Sedia Magis gialla in ferro anni 80 del 900 ottimo stato
Sedia in ferro saldato della azienda Magis
Sedia in ferro saldato dipinto di giallo in ottime condizioni.
Sedia in ferro risalente agli anni ’80 del ‘900.
Sedia in ferro dipinto di giallo sono disponibili due pezzi uguali.
Sedia in ferro vendute singolarmente o in coppia.
Descrizione
Sedia Magis gialla in ferro anni 80 del 900 ottimo stato
Sedia in ferro saldato della azienda Magis
Sedia in ferro saldato dipinto di giallo in ottime condizioni.
Sedia in ferro risalente agli anni ’80 del ‘900.
Sedia in ferro dipinto di giallo sono disponibili due pezzi uguali.
Sedia in ferro vendute singolarmente o in coppia.
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La sedia, o seggiola, è un mobile su cui una singola persona può sedere appoggiando natiche e schiena. È formata da un piano orizzontale chiamato seduta, solitamente distanziato dal pavimento mediante gambe di sostenimento o altro sistema, e da uno schienale o spalliera di appoggio. Sia la seduta sia lo schienale possono assumere forme diverse e il numero delle gambe può variare a seconda del tipo di sedia. Oltre che impiegata come seduta indipendente, la sedia può essere accostata ad altri mobili, quali una scrivania o altro piano di lavoro oppure un tavolo.
Storia
Una tavola di legno lunga e stretta che si appoggia su due assi verticali: ecco l’antenata della sedia, la panca. Anche se la sua origine si perde nella notte dei tempi, ancora oggi si costruisce la ben nota panca (o banco), sia pure non di così rozza e primitiva struttura. La panca originariamente si diffonde in tutta l’Europa e l’Asia, prima della sedia: accoglieva più persone, costringeva però a sedere in posizione eretta e scomoda senza poter appoggiare la schiena. Nel Rinascimento toscano la “Panca a dossale” poggia su piedi a mensola scanalati ed ha la spalliera a giorno costruita da una serie di eleganti colonnine ioniche oppure da balaustri torniti. Negli esemplari francesi prende il nome di “Banc” ed è un mobile rustico assai massiccio che si collocava di fronte al camino da dove non veniva mai spostato nemmeno per i pasti: ad esso si avvicinava il tavolo da pranzo. La sedia destinata ad ospitare una sola persona è usata all’inizio soltanto per i sacerdoti e i principi: era, infatti, una prerogativa aristocratica differenziarsi dalla massa e sedere a parte, come su un trono. Uno dei primi sedili per una sola persona è il faldistorio e lo si può trovare in uso già nel 1100. Derivato dalla “Sella di Plicatilis” longobarda e romana (di cui un rarissimo esemplare fu rinvenuto a Pavia) è eseguito in ferro e poggia su due coppie di supporti mobili incrociati, uniti nell’estremità superiore da una o più strisce in pelle che sorreggono l’imbottitura. I Faldistori in legno intagliato e scolpito, molto rari, presentano una leggera inflessione a forma di “S” dalla doppia forbice (Molto famoso è quello conservato ancora oggi nel convento di Nonnberg presso Salisburgo, è decorato con applicazioni in avorio scolpito). La “cattedra” e lo “scanno”, elementi tipici degli arredi ecclesiastici non hanno niente a che vedere con la sedia propriamente detta, che compare in Europa agli inizi del Quattrocento. Le prime sedie a stecche o a forbice sono nate probabilmente dalla fusione della sella curulis Romana con la sedia da campo di origine Araba. Un compromesso fra due tipi di civiltà, all’insegna dall’autorità di un capo. Sono costruite con una serie di listelli a forbice montate su perni; la spalliera è formata da una tavoletta orizzontale dal contorno sagomato, dove vanno ad infilarsi le stecche. In Toscana questi esemplari, che si conservano con alcune varianti per tutto il 1500, sono chiamati con termine popolare a iccasse, cioè a X. Nelle stanza di Savonarola nel convento fiorentino di San Marco si può ancora ammirare la sedia nella quale era solito sedere il frate: si tratta dell’originale “Savonarola” che discende dalla “sella Curulis”, di cui ripete la tipica struttura a X. La Savonarola ha un certo numero di stecche di legno, da 8 a 12, incurvate a serpentina e incrociate a forbice che s’innestano in basso in un piede a corrente e in alto in due braccioli diritti. Il dorsale è formato da una tavoletta sagomata infissa all’estremità dei braccioli e decorata da semplici intagli.
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Replica del trono egizio risalente a circa 3000 anni fa, appartenuto alla principessa Satamon, figlia del faraone Amenhotep III
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Sedia dell’antica Roma (cathedra) raffigurata in un dipinto a Pompei
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Sedie degli inizi del XVII secolo
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Brevetto di sedia in pelle (“tripolina”) del 1881
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Sella Plicatilis, IX -X secolo, Pavia, Musei Civici.
Profilo
Una storia di progetti, creatività e sperimentazione. Dal 1976. E’ questo il know-how che Magis porta con sé nel mondo del design.
Nata nel Nord Italia come azienda a conduzione familiare, grazie all’ingegno del visionario Eugenio Perazza è diventata un grande laboratorio di progettazione per la casa, l’outdoor, l’ufficio e il contract e un player mondiale del design.
SPERIMENTARE… DI PIU’
Magis è una locuzione latina che significa “di più“. Ed è proprio da qui che nasce la spinta propulsiva alla sperimentazione. Per essere e fare di più.
Da sempre Magis crede nei talenti emergenti. Ed è con molti di loro, ormai diventati famosi nel panorama internazionale, che è cresciuta e ha sperimentato a quattro mani. Jasper Morrison, Konstantin Grcic, Philippe Starck, Ronan & Erwan Bouroullec e Jerszy Seymour, sono solo alcuni dei designer che oggi fanno parte della famiglia Magis.
INNOVARE
Un’idea concreta del design, senza paura di osare. Perché la spinta verso idee, linguaggi e sistemi produttivi sempre nuovi porta quest’azienda verso un design senza compromessi, capace di durare nel tempo e creare non solo progetti industriali con un animo artigianale, ma anche relazioni positive con i dipendenti, i clienti e i partner.
L’attenzione è tutta rivolta alla progettazione, alla scelta dei materiali, delle tecnologie e dei processi di produzione, che cambiano a seconda del progetto e del prodotto. Con un occhio al passato, da cui Magis ama attingere e lo sguardo a un futuro nuovo, sostenibile e senza tempo.
Un design eclettico e versatile che entra nelle case, occupa gli spazi pubblici, spicca nelle permanenti di oltre 35 musei di tutto il mondo e ha conquistato quasi un centinaio tra i premi più prestigiosi, come i cinque Compasso d’Oro, il più antico e autorevole premio mondiale di design.
Storia
Magis è la storia di una famiglia, della sua passione per il design e della voglia di osare. Tutto nasce nel 1976 quando Eugenio Perazza, imprenditore visionario, decide di scommettere sul design. Lo fa partendo da Motta di Livenza, piccolo paese del Veneto votato all’agricoltura, dove però l’artigianato è una fucina di creatività.
La sua è un’idea forte: spingere la produzione industriale in grande serie sperimentando costantemente nuovi linguaggi, nuove tecnologie e nuovi materiali. Vuole offrire qualcosa “in più” rispetto all’ordinario o al previsto, proprio come dice il nome stesso Magis, ovvero “di più”.
I tempi sono duri, ma Perazza è una forza della natura e non smette di sognare. A due mesi dalla nascita Magis si presenta al suo primo Salone del Mobile. E’ la passione a guidare il nuovo brand che poco alla volta scardina i canoni della tradizione a cui è fedele il territorio: convenzionalismo e scetticismo cedono il passo alla nuova prospettiva di Magis.
“L’esprit Magis”
Magis spinge l’acceleratore sulla visione internazionale, nel pieno rispetto e sostegno per l’artigianato locale. Design, innovazione e sperimentazione sono le fondamenta dell’azienda. Ridefinire gli orizzonti del design, il suo obiettivo. Una storia costruita passo passo, che colleziona però traguardi importanti.
“siamo una fabbrica di artisti perché sappiamo usare coraggio, intuizione, creatività”
Tipi di sedia
- Sedia a dondolo
- Sedia a sbalzo o Cantilever
- Sedia gestatoria
- Sedia a sdraio
- Sedia monoblocco
- Faldistorio
- Tripolina
- Sgabello
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Sedia a dondolo
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Sedia a forma di uovo appesa
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Sedie richiudibili
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Sedie impilabili
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Sdraio da spiaggia
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Sedia gestatoria di papa Pio VII
Materiali
Esistono diverse tipologie di materiali per la costruzione delle sedie, tra cui legno, materiale plastico, alluminio o acciaio alleggerito (capaci di diminuirne notevolmente il peso). In alcuni modelli viene usata anche fibra di carbonio, che conferisce all’oggetto resistenza e leggerezza.
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Sedia in materiale plastico
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Sedia regolabile in legno e metallo
Sedie per ufficio
La sedia assume un’importanza fondamentale negli ambienti lavorativi. La salute e la tutela dell’utilizzatore è uno dei punti fondamentali nello studio dei materiali, delle forme e del design delle sedute per ufficio.
“Produrre sedie” non va confuso con assemblare sedie, ovvero gestire la combinazione dei singoli componenti, ma va intesa come una vera e propria attività di ricerca e sviluppo. Infatti si sostanzia nella combinazione ottimale tra esigenze estetiche, di design e di materiali, con il rispetto delle norme sull’ergonomia e sulla corretta postura. L’altezza del sedile, i meccanismi di rotazione, oscillazione, movimento dello schienale (contatto permanente) e movimento simultaneo sedile-schienale (synchro), le ruote autofrenanti, il supporto lombare, i braccioli, sono solo alcuni aspetti studiati fin dalla fase creativa e progettuale.
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Esempi di sedie per ufficio
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Sedia da ufficio in pelle regolabile
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Sedia da ufficio con schienale ergonomico
Impagliatura delle sedie
Vi sono numerosi tipi di impagliatura:
- la più classica è sicuramente quella detta a spicchi, realizzata con il carice (in Toscana detto anche sarello); in passato i contadini usavano anche altri materiali, in base a ciò che avevano a disposizione, a volte anche foglie di mais.
- a scacchi: generalmente viene usata della cordicella in materiale naturale, proveniente dalla Cina.
- paglia di Vienna, usata per le famose sedie Thonet. Di questo tipo vi sono due tecniche per l’impagliatura: quella tradizionale dove vi sono numerosi fori sul bordo della seduta e la paglia di Vienna dovrà essere passata filo-filo fino a completare la trama e quella in cui si applica l’intreccio precedentemente preparato fissandolo in una scanalatura sulla cornice della seduta che poi dovrà essere rifinita con un filo di midollino.
la seduta di paglia è però in declino, oggi si utilizzano materiali più affabili come anime di plastica ricoperte da soffici cuscini, è preferibile utilizzare plastiche come il PVC che resistono negli anni. Oltre ai metodi esplicati poc’anzi la seduta può anche presentarsi come un unico pezzo di legno avente un’infossatura per rendere la seduta più ergonomica; è preferibile l’utilizzo di legni come il ciliegio, che conferiscono una particolare tonalità alla seduta. Molti invece utilizzano addirittura della paglia per imbottire le loro sedute.
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Esempio di sedia impagliata in stile coloniale
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La sedia impagliata Superleggera (1,7 kg) di Giò Ponti per Cassina (Italia, 1955)
Seduta
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Da sinistra a destra, il modo corretto e il modo scorretto di sedere
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Una donna seduta con le gambe accavallate
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Un uomo siede su una sedia, senza poggiare la schiena sullo schienale e con i gomiti poggiati sulle ginocchia. La scultura è The Fireside Chat di George Segal (Franklin Delano Roosevelt Memorial, Washington).